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Editorale, 21 Novembre 2004
"L'intervista della domenica"
di ELEONORA BAGAROTTI

1.
"Dal Debutto con Mina e Quincy Jones al genere sacro"

               Sarà forse stata l'aria di Busseto, il paese che ha dato i natali a Giuseppe Verdi, a far respirare la musica da subito anche a Beppe Cantarelli, a sua volta nativo del paese. "In realtà", rivela il musicista noto in tutto il mondo, "non è dipeso tanto da Busseto quanto dalla passione per la musica: Verdi mi ha ispirato ma anche Mozart, Beethoven, Bach... E, comunque, non mi paragonerei".
               Cantarelli è, in realtà, un personaggio tutto da scoprire. A partire dal suo debutto, avvenuto in giovanissima età, coi più grandi nomi della musica mondiale.
                Lei viene dal grande successo americano: come è riuscito a sfondare negli States?
               "Nell'Aprile dell'82, quando mi trasferii negli Stati Uniti, seppi da Patti Austin (che era allora, con James Ingram, la cantante di Quincy Jones) che Jones cercava un chitarrista solista per il suo tour The Dude. La Austin mi presentò Jones e io gli chiesi di farmi un'audizione. Fu così che partecipai a quel tour storico, che toccò gli stadi di metropoli americane come Houston, Dallas, Saint Louis, Indianapolis, Los Angeles, Detroit, New Orleans... Oltre a Jones, c'erano artisti come Aretha Franklin, Steve Wonder, Luther Vandross, Cool & The Gang, Ashford & Simpson e altri big".
               Con quale vip si è trovato meglio?
               "Sembrerà scontato, ma devo confessare che ogni qualvolta ho avuto l'onore di lavorare con artisti come Mina, il Banco del Mutuo Soccorso e Francesco Di Giacomo, Mario Lavezzi, Caterina Valente, Renato Zero, Ornella Vanoni, Toto Cutugno, Loredana Bertè, Anna Oxa, Fiorella Mannoia, Amii Stewart (tanto per menzionarne alcuni in Europa) e, negli USA, Quincy Jones, Stevie Wonder, Luther Vandross, James Ingram, Patti Austin, Bonnie Tyler, Aretha Franklin, Mariah Carey, Joe Cocker ed altri, è sempre stato - anche e soprattutto - un grandissimo piacere, perchè da ciascuno di loro ho imparato qualcosa e quel qualcosa è e resterà per sempre un mio tesoro personale".
               Ora è tornato in Italia e si occupa di musica sacra. Come mai questa scelta?
               "Più che una scelta è stata un po' un'evoluzione naturale. Verso la fine degli anni '80 ho ripreso, per pura passione artistica e creativa, e non motivato da ragioni di carattere economico, a comporre un genere di musica che io chiamo "pseudo-classica" ma che i cervelloni del marketing chiamano con un termine forse più nobile all'aspetto, e cioè "classical-crossover". Nel fare questo mi sono ritrovato a comporre anche musica sacra, dapprima su commissione, con brani come Mentre il Silenzio, in cui ho composto musica su liriche stupende di Davide Maria Turoldo, oppure il Magnificat e il Veni Sancte Spiritus. A questo punto ho seguito, come tante altre volte nella mia vita artistica, quello che il cuore mi ha dettato e, come feci 20 anni fa quando abbandonai di colpo la scena italiana e mi trasferii in America ricominciando tutto da capo, ho iniziato un'attività artistico-creativa che mi ha fatto ripartire da zero. Nel 2000, difronte al Papa e al mondo intero, c'è stata la prima del mio Magnificat in Vaticano.
Il giorno di Natale del 1999, durante le celebrazioni del Grande Giubileo. Poi ho iniziato a fare concerti negli Stati Uniti con grande successo di pubblico e di critica. Ero però timoroso che, per via del famoso principio che "l'erba del vicino è sempre più verde", oltre al fatto che la mia musica è per certi aspetti anche molto "italiana", fosse recepita con "eccessivo entusiasmo" da parte del pubblico. Forse perchè è un tipo di musica "esotica" per gli americani e che, senz'altro, non appartiene alla loro cultura e alla loro storia come invece il blues e il jazz.
Così, ho deciso di fare dei "test" anche in Italia, dove il pubblico è, a mio parere, senz'altro più "esigente" per certi tipi di musica che appartengono di più alla cultura e alla storia di provenienza. Fu così che, nel marzo del 2001, ho portato per la prima volta i miei concerti con il Millennium Choir & Guests in Italia: venni anche in Duomo, a Piacenza, il 25 marzo 2001: registrammo un'affluenza di oltre 2.500 presenze, una cosa abbastanza insolita per quella storica cattedrale. Il "test" andò quindi al di là delle più rosee aspettative e ora mi ritrovo ad avere moltissime richieste, smitizzando un po' il famoso "nemo propheta in patria", che mi portano in giro per l'Italia diversi mesi all'anno".
               Quali progetti la impegnano in questo momento?
               "Oltre a diversi concerti con il Millennium Choir & Guests e recital come solista, sia in Italia che negli Stati Uniti, sono impegnato nella produzione di tre Dvd-Video: uno, che è quasi terminato, è il mio Recital del Magnificat (un' ora di meditazione e preghiera con la musica, composto per tenore e chitarra acustica), di cui io e il mio co-produttore, Giorgio Gardini di TV Salso, abbiamo scelto, fra oltre 20 che filmati registrati negli ultimi 10 mesi, il primo concerto dell'8 di dicembre 2003 nella suggestiva chiesa di Santa Maria degli Angeli a Busseto; il secondo progetto è la co-produzione con Teleponte di un Dvd-Video del concerto Fammi Cantare Con Gli Angeli, svoltosi a Pontedellolio lo scorso 31 maggio col Millennium Choir & Guests e l'Orchestra d'Archi, di cui inizierò la post-produzione con i mixaggi, masterizzazzione e montaggio agli Elfo Studios di Piacenza, insieme ad Alberto Callegari, e negli Studi della Sida S.r.l. di Piacenza, insieme all'ingegnere Renato Podestà. Infine, un terzo progetto che ha sempre radici piacentine: un film musicale basato sulle mie composizioni per tenore ed orchestra, intitolato, come l'album omonimo, Renaissance Man (Uomo del Rinascimento), il cui regista e sceneggiatore e un artista emergente e di grandissimo talento, Dino Maucci, originario di Ferriere".
               C'è qualche altro artista col quale amerebbe collaborare?
               "Mi fa sempre piacere quando un artista, famoso o sconosciuto, registra o, semplicemente, esegue la mia musica. Tuttavia, i molti progetti che ho in cantiere, considerando solamente l'aspetto della produzione artistica e senza quindi valutare il tempo necessario per la promozione e la concertistica, mi terranno verosimilmente impegnato almeno fino al 2006 e quindi, anche se avessi la giornata di 48 ore, al momento non riuscirei a trovare il tempo per seguire altri artisti".
               Com'è stato suonare in Vaticano?
               "Eseguire la prima di un mio nuovo Magnificat, scritto per il Papa, in Vaticano, nel giorno di Natale del '99 durante l'apertura a tutto il mondo delle Porte Sante, insieme ai miei coristi del Millennium Choir come coro ufficiale in Vaticano... Pensa si possa dimenticare facilmente un'esperienza del genere?"
               Dall'alto della sua esperienza, cosa ne pensa della musica, oggi?
"Purtroppo la cultura musicale viene confusa con l'entertainment non solo in Italia ma in tutto il mondo, e questo grazie alla politica irresponsabile e consumistica delle multinazionali della discografia mondiale che hanno voluto il controllo totale del mercato e che, poi, ne hanno "appiattito" la creatività. Di riflesso, hanno finito per rovinare un mercato, ormai morente. Ne è prova il fatto che l'industria discografica non è più, da oltre un decennio, un'industria leader bensì un'industria secondaria, che cerca di sopravvivere procurando prodotti per altre industrie primarie: l'industria cinematografica e televisiva. Non v'è dubbio alcuno che ci troviamo in un momento di grave decadenza e, come in tutti i momenti di crisi, nella storia o c'è stata una rivoluzione, e quindi si sono avverati dei cambiamenti più o meno drastici, oppure sono avvenuti mutamenti meno repentini, che però, a poco a poco, hanno creato un nuovo scenario. E' chiaro che la situazione sta cambiando precipitosamente; finalmente le multinazionali stanno perdendo sempre di più il potere che hanno accumulato. Quindi, al di là di un'inevitabile "rieducazione", purtroppo necessaria dopo diverse generazioni "contaminate" da eccessiva musica "usa e getta", ci sarà, come già vedo accadere in tutto il mondo, una richiesta sempre maggiore di un prodotto di qualità. Una richiesta direttamente proporzionale al forte bisogno di valori che avverto nella gente che incontro durante concerti, interviste, seminari, Messe, ecc. Le multinazionali della discografia sono state come elefanti che non si sono accontentati di mangiare l'erba intorno, che prima o poi sarebbe ricresciuta, ma l'hanno bruciata. Così, per farla ricrescere ci vorrà più tempo e costerà fatica e sacrifici da parte di tutti... Ma alla fine ricrescerà perchè la gente non compra più dischi e ha dimostrato, da anni, sempre minor interesse a comprare la "musica di plastica". Solo un discorso qualitativo, alla fine, potrà e dovrà prevalere".
               Quali consigli darebbe a un giovane che volesse intraprendere la sua stessa strada?
               "Dipende. Se un giovane è interessato a far successo subito e "costi quel-che-costi", che s'inserisca il più in fretta possibile nelle politiche delle multinazionali e cerchi di fare soldi e accaparrarsi "potere", più che può e il più in fretta possibile, "senza scrupoli". Se invece è un giovane che ama davvero la musica e vuole farla per il resto della vita, che scelga pure la prima strada... ma cerchi di non perdere di vista la vera meta (anche se sarà molto difficile perchè i "successi fittizzi" annebbiano il cervello). Oppure, che faccia un passo alla volta ma continui a "crescere". Probabilmente, in questo modo, gli ci vorrà molto più tempo ma l'importante è continuare a crescere e andare avanti. Lo so, quest'ultimo suggerimento, specialmente al giorno d'oggi, suona come pura utopia. Però sfido i lettori a "rispolverare" questo articolo, fra dieci o vent'anni... Probabilmente ne basteranno anche solo cinque.

2.
"La spiritualità come fonte d'ispirazione per Messe e Recital"

               Beppe Cantarelli è un "fiume in piena", trascinante come la sua musica. Se il presente del compositore e interprete bussetano è denso in quanto a produzioni, missaggi e realizzazioni video-discografiche, il futuro è già "predestinato" - come accade agli artisti fecondi, appassionati e sempre molto richiesti - e, come sempre, da qualche parte c'è un'agenda che trabocca di appuntamenti con le note musicali. Ciò che, infatti, non ha mai fine, per quanto riguarda Beppe Cantarelli, è sicuramente l'ispirazione. Non un'ispirazione fine a sè stessa ma un moto spontaneo, appassionato e travolgente che va a braccetto con un talento navigato, una fortissima determinazione e un desiderio che trascende il "peso" impegnativo di chi la musica la fa sul serio. "Terminerò le registrazioni della Messa cantata che ho composto nell'estate del 2000", anticipa il maestro. "Io e i 'miei' musicisti stiamo già presentandone alcune selezioni durante i concerti, come il Sanctus, il Kyrie, il Panis Angelicus e il Pater Noster. Poi, eseguiremo diverse "prime" dell'intera messa in alcune chiese, sia nella Diocesi di Piacenza che in altre diocesi (sabato 27 novembre nella chiesa di 0gnissanti a Roma) che ce l'hanno chiesta, e seguiremo anche la produzione dei vari cd e Dvd-Video". Altro progetto al quale Cantarelli e il Millennium Choir stanno lavorando è il concerto Bridge of Sighs (Il ponte dei sospiri): "L'ho composto originariamente per il flautista Roberto Fabbriciani, per flauto, coro e orchestra", ci spiega il musicista, "e ora lo sto riarrangiando riscrivendone alcuni movimenti per per tenore, coro e orchestra. Inoltre, sto componendo una nuova serie di recital e concerti intitolati rispettivamente Recital Eternità e Concerto Eternità". E in questo momento, Cantarelli sta lavorando alla produzione di alcuni concerti con il Millennium Choir & Guests per la prossima stagione natalizia nell'Abbazia di Chiaravalle della Colomba e a Piacenza: due appuntamenti imperdibili per fans, appassionati e curiosi. "Non sono ancora in grado di confermare in quale chiesa ci esibiremo", conclude il compositore, "in quanto ce ne sono tante e tutte molto belle. Stiamo considerando alcune proposte, avvalendoci dei preziosi suggerimenti della Curia al riguardo".

3.
"Beppe Cantarelli compositore bussetano diffonde
con le note il messaggio evangelico".
"Musicista per il Papa:
-Che emozione il Magnificat all'apertura del Giubileo-"

               Beppe Cantarelli, nativo di Busseto, studia flauto e giurisprudenza al conservatorio e all'università di Parma. Attratto dai generi musicali d'oltreoceano si trasferisce a Milano, capitale della musica leggera italiana, dove forma i Quid. Con la band inizia a suonare in molti locali e incide i suoi primi dischi. E' dopo il suo primo album solista, Confusione, che Cantarelli inizia la collaborazione con Mina, che riconosce immediatamente il suo grande talento. Dopo avere partecipato a Mina Live, Bussoladomani 1978, Beppe scrive e arrangia brani per lei: nasce così Attila, uno dei più grandi successi della 'tigre di Cremona'. Inizia la sua ascesa nel mondo della musica: collabora con Banco del Mutuo Soccorso, Renato Zero, Fiorella Mannoia, Ornella Vanoni, Anna Oxa, Marcella, Mario Lavezzi, Amii Steward e altri. Negli anni '80 si trasferisce in America, dove collabora con il mitico Quincy Jones, lavorando insieme a 'colossi' come Aretha Franklin, Bonnie Tyler, Laura Braningan, Kool and The Gang, Mariah Carey, Michael Jackson, Ashford & Simpson, Patti Austin, Phil Perry e moltissimi altri ancora. Dopo aver inanellato straordinari successi internazionali, dal '93 Cantarelli inizia la sua fervente attività come compositore e interprete di Musica Sacra. Insieme al Millennium Choir: un coro multietnico, tiene concerti in tutto il mondo: la sua è una musica di emozione e spiritualità, che rappresenta un abbraccio infinito tra persone di diversa etnica e religione. Il successo è tale che a Cantarelli viene commissionato un Magnificat per Papa Giovanni Paolo II, grazie a Madre Luigia Aguzzi, e in occasione del grande Giubileo del Terzo Millennio, durante l'apertura della Porta Santa in Vaticano. Il giorno di natale del '99 tutto il mondo ascolta le note del suo Magnificat. Da Allora, Cantarelli e il Millennium Choir non si sono più fermati. E Busseto ha trovato un secondo 'cigno'.
Dalla "Libertà"
Editorale, 21 Novembre 2004
"L'intervista della domenica"
di ELEONORA BAGAROTTI
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