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"Beppe, Maestro di Samuele"

"Solo la musica riesce ad amalgamare i popoli e a lanciare un messaggio universale di pace". Parola di Beppe Cantarelli, che di musica si è nutrito già con il latte materno - è nato 38 anni fà a Busseto, la terra di Verdi - e che a Los Angeles, dove risiede da 20 anni, è riuscito a fonderla nell'immenso crogiolo del "Millennium Choir", una polifonica in cui convivono in perfetta armonia circa 500 artisti di tutto il mondo, dai background musicali - gospel, classico, rock, blues, operistico, pop - etnie e religioni diverse. E che proprio nella religione, o più propriamente nella spiritualità della musica sacra, trovano un comune denominatore. In questi giorni Beppe Cantarelli è a Cascina, ospite di Samuele Socci, cantautore e uomo di punta della "colonna toscana" del "Millennium Choir", e ieri è partito per Roma, destinazione "Giornata mondiale della gioventù", a Torvergata. Qui, sabato, il suo "Millennium" si esibirà per il Papa in quel Magnificat, composto dallo stesso Cantarelli, che già cantò nel Dicembre scorso nella Sala Nervi, in occasione dell'apertura della Porta Santa.
Perchè in un mondo di "star" e musica alla moda un coro di musica sacra?
"Pe me è un ritorno alle origini, e quando da bambino cantavo nel Coro della Collegiata di San Bartolomeo. Ma voglio essere sincero: credo che prima o poi anche le polifoniche avranno il loro busisness. Quindi niente folgorazione sulla via di Damasco, nè crisi mistica".
Ritorno alle origini però significa che lei ha avuto precedenti esperienze meno spirituali....
"Vero, dopo che mi fu presentata dal batterista del Happy Boys, Franco Neva, da me conosciuto ai tempi del liceo, ho iniziato a lavorare con Mina: con lei ho inciso l'album Attila, nel quale figurano alcune mie canzoni tra le quali Anche Tu, Sei Metà e Se Il Mio Canto Sei Tu. Ho poi collaborato con Renato Zero, Anna Oxa, la Bertè, la Vanoni, Franco Simone e altri. Negli States ho legato il mio nome a quelli di Quincy Jones, Aretha Franklin, Bonnie Tyler e Mariah Carey, che ha lanciato il mio primo pezzo a stelle e striscie, I Still Believe, che ha venduto oltre 16 milioni di copie in tutto il mondo".
Ora la grande vetrina vaticana. Come sono i suoi rapporti con la curia romana?
"Ottimi direi. Li trovo sempre più amici, anche se incontro forti resistenza da parte di ...non facciamo nomi...diciamo dell'establishment musicale vaticana: ognuno, si sa, ha il suo Salieri".
Attesa per l'esibizione in vaticano del "Millennium Choir", nel quale tra gli altri canta il cascinese Samuele Socci, presente con la sua splendida voce anche in occasione dell'apertura della Porta Santa.
Da "La Nazione"
17 Agosto 2000
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