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" Croce S.Spirito, una settimana di intensa preghiera
e di canti solenni ha reso onore alla Madonna del Po"

Pur vivendo in un'epoca di crisi per quanto concerne la frequentazione assidua dell'Eucaristia domenicale, la devozione alla Madonna è sempre viva nel cuore dei fedeli. Ciò probabilmente perchè la Madre di Nostro Signore è veramente la "chiave del mistero cristiano" (R.Laurentin), anche se rispetto a cinquant'anni or sono certe espressioni di religiosità popolare legate al culto della Vergine si sono molto affievolite (basti pensare al tradizionale mese di maggio o alle novene che precedono le principali solennità liturgiche mariane). Tuttavia, grazie a Papa Giovanni Paolo II, la devozione a Maria ha senz'altro ricevuto un notevole impulso per essere riscoperta quale vera "icona del mistero" (B.Forte). Per questo non abbiamo provato particolare stupore nel registrare un gran concorso di popolo a Croce s. Spirito durante la settimana che precede il Ferragosto in occasione della novena di preghiere e musica in onore della Madonna del Po, come introduzione alla solennitè liturgica dell'Assunzione di Maria. Una devozione quella per la Madonna protettrice delle acque, che è nata sulla sponda cremonese del "grande fiume" in quel di Brancere, grazie all'iniziativa del parroco don Aldo Grechi - in una splendida sinergia con la parrocchia dello Spirito Santo in Castelvetro Piacentino (retta dal 1960 dal quasi ottuagenario arciprete don Giuseppe Panini). In tutto ciò va sottolineato il concorso organizzativo del Comune di Castelvetro, coordinato dall'assessore Donato Agosti in collaborazione con Flaviana Sesena, vero braccio destro di don Grechi. E così per la prima volta dal 1978 la venerabile statua è giunta sulla sponda piacentina per dar modo a fedeli devoti di pregare la Regina del Po e meditare sulla sua gloriosa Assunzione al cielo. Per un'intera settimana ogni sera è stato recitato il S.Rosario con il contrappunto di raffinate esecuzioni musicali rammentandoci che la vita cristiana non deve fondarsi solo sulla semplice devozione, ma "che tali esercizi, tenuto conto dei tempi liturgici, (devono essere) ordinati in modo da essere in armonia con la sacra liturgia, derivando in qualche modo da essa e ad essa, data la sua natura di gran lunga superiore, condurre il popolo cristiano" (Sacrosanctum Concilium, n. 13). Ecco dunque il prestigioso organo "Lingiardi" (1865) della chiesa parrocchiale fare da filo conduttore per quasi tutte le serate e soprattutto sottolineare l'arrivo solenne della statua della Madonna. Oltre all'organo suonato dal maestro cremonese Marco Ruggeri, si è esibito il coro "Santa Veronica" di Bonemerse (Cr) diretto da Ilaria Geroldi che ha eseguito, creando un clima di profonda commozione, i più popolari canti mariani della nostra più genuina tradizione. Poi ancora l'organo, suonato dal sottoscritto per intercalare la lettura di preghiere medievali alla Vergine, presentate e declamate dalla agiologa cremonese Adelaide Ricci; di nuovo il citato Ruggeri all'organo per accompagnare il soprano Francesca Pagani nell'esecuzione di brillanti pagine del barocco italiano (da Vivaldi a Durante fino al Risorgimento piacentino di padre Davide da Bergamo); e infine, ancora il sottoscritto per accompagnare il soprano giapponese Hiroko Miura in indimenticabili preghiere alla Madonna inserite da Giuseppe Verdi in alcune sue opere (tra cui le celeberrime "Ave Maria" dall'Otello e "La Vergine degli angeli" (da La forza del desti- no). Nelle rimanenti occasioni i fedeli convenuti sempre numerosissimi, attenti e raccolti hanno potuto pregare e meditare grazie alle testimonianze in musica di Mariuccia Sutti accompagnata da Marcelle Zeliani alla chitarra; una menzione particolare va allo straordinario Lucio Papa apprezzato barbiere locale, cantante e bassista dilettante di ottimo livello accompagnato da una compagine folk (fisarmoniche, tromba, batteria) nell'esecuzione di celebri canzoni popolari di argomento religioso: e per finire, la serata che ha visto la più folta partecipazione di fedeli. Ci riferiamo alla guest star Beppe Cantarelli - musicista di origini bussetane che ha nel suo curriculum una carriera internazionale di compositore, arrangiatore e cantante nel campo della musica leggera - che ha presentato la sua silloge di canzoni di ispirazione religiosa cantando e suonando splendidamente la chitarra con l'accompagnamento della soprano Giovanna Gattuso, dell'arpista Paola Devoti e del suo "Millennium's Choir". La settimana in onore della Madonna Regina e Patrona del Po si è chiusa, in occasione della solennità dell'Assunzione con la s.Messa e la partenza della sacra statua verso il Po per giungere in tempo in occasione della tradizionale Messa nel pioppeto di Brancere celebrata dal vescovo di Fidenza, mons. Maurizio Galli. Abbiamo potuto riscontrare come la grande musica - nelle sue multiformi manifestazioni - possa essere di aiuto e di sostegno, quasi di rafforzamento, alla preghiera. Non dimentichiamo l'antico detto (attribuito a s. Agostino): "Chi canta bene, prega due volte". Infatti questi rosari pregati (e intercalati dalla musica e dal canto) ci spronano a vivere in maniera intensa, mediante il ben cantare, anche l'ordinaria vita liturgica della Chiesa alla quale queste espressioni di religiosità popolare conducono per far progredire nella conoscenza del Mistero di Cristo "incarnato nel seno della Vergine Maria" (Giovanni Paolo II, esortazione apostolica Catechesi tradendole, n. 54). L'intensa novena di Croce s. Spirito in onore della Madonna del Po ha dunque dimostrato con efficacia che "la religiosità popolare, nell'essenziale, è un insieme di valori che, con saggezza cristiana, risponde ai grandi interrogativi dell'esistenza. E' così che esso unisce, in modo creativo, il divino e l'umano, Cristo e Maria, lo spirito e il corpo, la comunione e l'istituzione, la persona e la comunità, la fede e la patria, l'intelligenza e il sentimento. Questa saggezza è un umanesimo cristiano che afferma radicalmente la dignità di ogni essere in quanto figlio di Dio, instaura una fraternità fondamentale, insegna a porsi in armonia con la natura e anche a comprendere il lavoro. Infine offre delle motivazioni per vivere nella gioia e nella serenità, pur in mezzo alle traversie dell'esistenza. Questa saggezza è anche, per il popolo, un principio di discernimento, un istinto evangelico che gli fa spontaneamente percepire quando il Vangelo è al primo posto nella Chiesa o quando esso è svuotato del suo contenuto e soffocato da altri interessi". (Documento di Puebia, n. 448, 1979).
From "Il Risveglio"
by Paolo Bottini
September 23, 2005
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